Ritorniamo sulle pagine del blog in un momento difficile, il Covid-19 sta causando purtroppo tante vittime in diversi paesi e cambiando le nostre abitudini. Siamo costretti a limitare gli spostamenti e i contatti con altre persone, a preoccuparci dei nostri gesti e del nuovo scenario economico che si viene a creare. In Italia gli studenti non andranno a scuola per diverse settimane, gli eventi culturali e sportivi sono stati annullati, niente più cinema, né spettacoli teatrali… Tuttavia non possiamo ignorare le nuove disposizioni del governo, a tutela di noi stessi e degli altri.
La rapidità con cui questi cambiamenti ci colpiscono rende difficile, a volte, comprenderne l’efficacia, ci chiediamo se i provvedimenti per contenere il contagio saranno veramente efficaci. In casi come questo ci viene quindi in aiuto l’infografica, che traduce informazioni e dati statistici in rappresentazioni di immediata visualizzazione. Ad esempio il grafico che riportiamo ci spiega chiaramente e in modo molto veloce come si spera che le nuove normative adottate influiscano sulla diffusione del virus.
Dal grafico, molto semplice ma efficace, capiamo come rallentando la diffusione del virus si cerca di contenere i casi più gravi che potrebbero manifestarsi e di “distribuire” la loro comparsa in un tempo più lungo, in modo che le strutture sanitarie disponibili siano in grado di fronteggiarli. Per approfondire vi consigliamo questo articolo di Wired.
Obiettivo principale dell’infografica è quello di rendere per tutti comprensibile e piacevole da leggere una moltitudine di dati tecnici numerici. Ecco anche altri esempi, sempre sulla stessa tematica: nelle tavole dell’Istituto Pasteur (istitutopasteuritalia.it), fondazione no profit che si dedica allo studio della biologia e delle malattie, si descrive in modo comprensibile a tutti cosa la scienza sta facendo per trovare al più presto un vaccino.
In occasioni come questa, dove una comunicazione immediata e soprattutto efficace è fondamentale, la nostra professione ritorna ad avere quel un ruolo sociale e divulgativo che le era riconosciuto all’inizio quando quella del graphic designer era una professione fortemente connotata e con un preciso ruolo rispetto alla collettività