Trasporti… “light”

Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha reso noto che dal 25 febbraio 2019 non potranno più apparire, su tutti i mezzi pubblici della città (stazioni delle metropolitane, autobus, pensiline, taxi, ecc.), annunci pubblicitari che promuovano l’acquisto di cibo spazzatura. Una presa di posizione importante, dato che circa il 37% dei bambini inglesi di 10 e 11 anni hanno problemi di obesità, una tra le percentuali più alte in Europa. Sarà addirittura vietato indicare il solo nome di un produttore o di un ristorante, a meno che non sia associato a un alimento sano. Ad esempio non saranno permesse pubblicità di bevande zuccherate o noci salate, mentre sarà consentito pubblicizzare bevande senza zucchero e noci non salate (https://ilfattoalimentare.it/londra-pubblicita-trasporti-pubblici.html).

A quanto pare ci sono proteste da parte dei rappresentanti dell’industria pubblicitaria (riportate in questo articolo), convinti che la decisione del sindaco causerà, per TFL, la società di trasporto pubblico londinese, la perdita di un notevole introito derivato dalla vendita degli spazi pubblicitari. Personalmente stentiamo a credere che gli spazi rimarranno vuoti, semplicemente ci saranno meno annunci di junk food e più annunci di altri prodotti, e i pubblicitari non rimarranno certo senza lavoro.

Questo tipo di decisioni sono proprio quelle che ci si aspetta in una società attenta alle esigenze degli individui: il cambiamento degli stili di vita può partire dai singoli, ma viene attuato su larga scala solo con l’impegno dei soggetti economici che influiscono sulla vita delle persone e in particolare sulla salute delle generazioni future. Nel caso specifico tra l’altro, la decisione del sindaco ha avuto origine da una consultazione pubblica da cui è risultato che l’82% dei londinesi è favorevole a queste restrizioni.

Proprio da questo dato dovrebbero partire le riflessioni delle aziende produttrici e dei loro uffici marketing. Ha senso continuare a produrre e pubblicizzare un certo tipo di prodotti? L’impulso al consumo di alcuni prodotti zuccherati o pesanti per l’organismo è superiore o inferiore alla consapevolezza del consumatore moderno verso uno stile di vita più sano? É arrivato il momento che anche gli industriali del food si facciano queste domande e che i rappresentanti delle istituzioni, prendendo esempio dal sindaco di Londra, si impegnino a tutelare la salute di tutti.