Il progetto musicale raccontato attraverso il visual design

Ho visto recentemente la copertina del nuovo album di Eros Ramazzotti, “Perfetto”. Premesso che non si tratta di uno dei miei cantautori preferiti, sono rimasta stupita per la veste grafica del cd. Il visual della copertina non manca di un certo dinamismo, colori ben accostati, foto ben fatta, ma in generale l’insieme non è molto d’impatto (potete trovare le immagini in rete). È un’opinione professionale, e lungi dal voler dare lezioni, mi piacerebbe provare a riflettere su alcuni aspetti del progetto grafico nel suo insieme.

1. Il lettering “scritto a mano”, in stile minimalista, è di moda, ma per esaltarlo andrebbe inserito, per contrasto, in un contesto più rigoroso. Invece, se l’obiettivo era quello di dare l’impressione di una scrittura a mano, meglio scriverlo veramente a mano!! Sarebbe stato più interessante e personale (a proposito del lettering gestuale vi segnalo la copertina dell’album di Lou Reed disegnata da Stefan Sagmeister, vedi qui).

2. L’uso degli acronimi ha radici nella cultura musicale rock e pop degli anni ’70 (ABBA, ACDC) ed è tipico della musica e cultura rap. Gli sms e le conversazioni in chat hanno reso ancora più attuale questi giochi testuali. Ma creare un titolo con un acronimo veramente accattivante non è facile, bisogna unire leggibilità, accostamenti di fonemi gradevoli e (soprattutto!) una motivazione. Nel caso in questione, a mio parere, evidenziare la E e la R sembra un escamotage modaiolo vuoto di significato. Inoltre le due lettere sono evidenziate solo nel retro del cd, tanto che in copertina si rende indispensabile scrivere per esteso il nome dell’artista, rendendo vano il tentativo…

3.  Sul retro del cd si vede un mucchio di parole e numeri di diversi colori (tinte tenui, perchè non osare un po’ di più?) senza struttura. Una “composizione” è un insieme di elementi che formano un equilibrio gradevole all’occhio, di solito c’è un punto focale che in qualche modo cattura il primo sguardo, e poi lo accompagna in un percorso che può essere anche casuale, ma deve essere “ritmato”.

4. La musica è emozione, soprattutto la melodica/pop italiana. E una copertina deve trasmettere qualcosa al primo sguardo, deve farmi entrare subito nell’atmosfera del disco. Non trovo emozione in questa cover. Ad esempio la famosa cover famosa cover degli U2. Chi mi conosce sa che amo la loro musica, ma sfido chiunque a negare la passione e la forza che esprime quell’immagine, nella sua prorompente semplicità.

In definitiva, cosa ci dice Eros Ramazzotti con questo album? Qual’è il filo conduttore, il messaggio, lo stato d’animo che vuole comunicarci? Qui e qui potete leggere alcuni articoli in merito. Sicuramente un momento importante nella vita di questo artista, ma, in virtù della sua esperienza musicale trentennale, mi sarei aspettata che ciò fosse visibile anche nella grafica del disco.

Cover “Il meglio del blu”, ideato per Rai Trade, raccoglie i brani musicali usati come sonoro nella trasmissione televisiva “Linablu”. Progetto grafico: Mirella Di Biagio per G&Z.

 

 

Cover design “Il gioco dell’oca”, cd d’esordio deila band romana Quintetto Imperfetto Project. Progetto grafico: Mirella Di Biagio

 

Cover design per promo cd della band romana “Joes Garage”. Progetto grafico: Mirella Di Biagio