Chiunque abbia visitato almeno una volta Parigi, ha assistito commosso e scioccato al terribile incendio che ha devastato nei giorni scorsi la cattedrale di Notre-Dame, uno dei simboli della capitale francese, immortalata in innumerevoli scatti fotografici turistici ma anche protagonista di capolavori della letteratura, primo tra tutti il romanzo a sfondo storico Notre-Dame de Paris, di Victor Hugo.
La cattedrale, una delle più maestose e affascinanti arrivata fino a noi, terminata nel 1250, è uno dei simboli indiscussi dell’arte gotica. Ho avuto la fortuna di visitarla più volte in diversi viaggi e ne porto un ricordo bellissimo, luminoso. Immagino che a molti altri visitatori da tutto il mondo abbia fatto lo stesso effetto di accoglienza e magnificenza.
Abbiamo visto con quanta sollecitudine aziende e privati hanno fatto a gara nell’offrire un contributo alla ricostruzione. Da una parte ciò sconcerta, nel pensare che tanto impegno non viene spesso profuso in occasioni di catastrofi umanitarie di ben altra portata. D’altro canto però ci induce a una riflessione su quanto un’opera d’arte, in questo caso un capolavoro architettonico, diventi simbolo, icona portatrice di significati molteplici e fortissimi: senso di appartenenza, condivisione dell’arte, emozioni, ricordi, ecc.. Chi ancora ha dei dubbi sul valore intrinseco e concreto dei beni artistici e culturali dovrebbe finalmente ricredersi.
Alcuni link per saperne di più sulla cattedrale, come è stata costruita e il suo valore artistico:
https://www.galileonet.it/notre-dame-in-fiamme-cosa-distrutto-cosa-resta-della-cattedrale/
https://www.corriere.it/esteri/19_aprile_16/notre-dame-de-paris-ecco-com-era-cattedrale-distrutta-dall-incendio-6e36607a-600d-11e9-b055-81271c93d411.shtml