Incontrare Dante all’Open Day

Sempre più negli ultimi anni gli istituti scolastici si “mettono in mostra” durante gli Open Day, giornate aperte al pubblico in cui ogni scuola presenta le attività svolte durante l’anno. Negli Open Day gli studenti vengono spesso coinvolti dagli insegnanti in diverse attività, un vero banco di prova per i ragazzi che si cimentano magari per la prima volta in spettacoli ed esibizioni davanti a un pubblico.

Durante l’Open Day dell’Istituto Comprensivo F.lli Cervi di Roma, ho assistito alla presentazione, da parte dei ragazzi della scuola secondaria di I grado, classe IIE, di un lavoro di approfondimento svolto su La Divina Commedia di Dante Alighieri, un vero pilastro della letteratura italiana. I ragazzi, coordinati dalla professoressa Daniela Liberatori, di italiano e letteratura, hanno steso una relazione sulla struttura del poema che hanno poi illustrato alla classe… di genitori!. Per una volta loro erano in cattedra e i genitori seduti ai banchi, e ognuno ha ripetuto la sua parte, recitando anche alcuni brani a memoria. Il tutto accompagnato da tre grandi tavole in cui i ragazzi hanno rappresentato Inferno, Purgatorio e Paradiso.

Attingendo a diverse fonti, ma in alcuni casi semplicemente alla loro fantasia, gli studenti hanno disegnato i personaggi e le ambientazioni del poema creando in generale tre composizioni articolate, colorate e soprattutto libere, in cui si ha modo di seguire, con opportune indicazioni testuali, il viaggio nell’aldilà. Ogni ragazzo si è cimentato in un elemento della composizione.

Così Dante, Paolo e Francesca, Lucifero, i Superbi e gli altri dannati sono resi con pochi tratti ma densi di espressività. Dante e Virgilio addirittura in versione caricaturale. E alle stelle fisse basta solo un pezzettino di azzurro “geometrico” intorno, per brillare più che mai sullo sfondo chiaro. Più di tutti mi ha stupito la semplice ma efficacissima rappresentazione di Dio: un tondo in cartoncino dorato con al centro il Suo nome, accompagnato ai lati da due elegantissime greche.

Quanti di noi designers sarebbero stati giorni, magari, a pensare a quale idea fosse la più indicata, la più originale e bella per rappresentare il “vivo lume” descritto da Dante? Ed ecco arriva un tredicenne etereo e distratto a trovare la sintesi più naturale e più elegante in pochi minuti. Anzi, un’intera classe di tredicenni, a conferma del fatto che insieme tutto è possibile, cosa che noi adulti troppo spesso dimentichiamo.

Immagino la classe durante il lavoro: discussioni e risate (il brain-storming), il confronto con l’insegnante (il direttore creativo), carta, pennarelli, matite colorate (costruire a mano il layout, come prima del computer), e infine la presentazione al committente (noi genitori). Senza saperlo i ragazzi hanno realizzato un progetto grafico fresco e interessante, dando prova liberamente della loro espressività, senza le sovrastrutture che sopraggiungono inevitabilmente con l’età adulta. Se ogni designer e ogni adulto in generale, sapesse conservare, crescendo, anche solo una piccola parte della creatività pura dell’adolescenza, penso che saremmo uomini e donne migliori. Bravi ragazzi!!

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